IMPORTO DELL’INDENNITà di MOBILITà

 

L’attuale normativa prevede che l’importo dell’indennità percepita nei primi 12 mesi di mobilità sia ridotto, nei mesi successivi, all’80% dell’importo iniziale.

 

Per cui il lavoratore in mobilità dopo il primo anno (già frustrato perchè non ha trovato lavoro) si vede abbassare pure l’indennità di mobilità percepita!

 

Pertanto è necessaria una riforma, anche progressiva, della normativa (che potrebbe rientrare nella riforma degli ammortizzatori sociali) in modo tale che, per tutto il periodo di permanenza in mobilità, l’indennità di mobilità rimanga dello stesso importo base dei primi 12 mesi, aumentato annualmente con gli incrementi derivanti dalla rivalutazione conseguente alla “inflazione reale”.

 

Questa norma dovrebbe far parte di una riforma complessiva che comprenda anche l’elevazione dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori rimasti senza lavoro e senza diritto alcuno a percepire un’indennità di CIG o di mobilità. L’obiettivo dovrebbe essere il diritto ad un sostegno alla disoccupazione e al non-lavoro improntato a principi di equità solidarietà e di giustizia sociale, uguale per tutti.

 

Sarebbe necessario agganciare l’importo dell'indennità di mobilità all'ultimo stipendio percepito, considerando anche l’innalzamento del costo della vita e la mutata percezione dei bisogni individuali e/o familiari.

 

Tale operazione tra l’altro costituirebbe un sostegno concreto al reddito delle famiglie disagiate dei lavoratori collocati in CIGS o Mobilità.

 

Inoltre il lavoratore in mobilità (o in CIGS) dovrebbe fruire, in termini di riduzione o gratuità, di una serie di servizi non solo sociali, perché il "tempo liberato" costa eccome! (per es.: parcheggio in centro, tessera auto, ingresso nei musei, ecc.). I Comuni potrebbero recuperare le risorse dall’ICI che le organizzazioni religiose potrebbero pagare per conventi, scuole private, vicariati, uffici, alberghi, ecc. potrebbero altresì restare esenti da ICI le istituzioni no-profit.

 

Infine l’ultimo rapporto CENSIS ci dice che c'è un 10% di italiani che controllano il 50% della ricchezza del Paese! Se continuiamo con questo governo e la sinistra non si sveglia ................

Per questo riteniamo necessario inserire nel programma dell'Unione un capoverso sullo "Stato Sociale" che preveda:

 

1.      importo dell’indennità di mobilità agganciato all’ultimo stipendio percepito;

2.      non-riduzione nel tempo dell’importo base dei primi 12 mesi, che invece sarà periodicamente incrementato sulla base dell’inflazione reale;

  1. erogazione di una serie di servizi gratuiti, che consentano al lavoratore: la migliore fruizione del “tempo liberato”; l’arricchimento culturale (creando inoltre lavoro nel settore cultura); l’aggiornamento continuo della formazione professionale.