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Il governo contro i lavoratori
Progetto politico di sistematico smantellamento della sicurezza del lavoro Il ministro Giulio Tremonti, martedì 24 agosto a Bergamo alla festa della Lega Nord, ha dichiarato che “robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci”, dove per “626” si intende il decreto legislativo introdotta nel 1994 per regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il ministro oltre che cinico è anche ignorante: oggi il decreto legislativo n. 626/94 è stato completamente trasfuso nel decreto legislativo 81/2008, recante il nuovo Testo unico sulla sicurezza sul lavoro che riunisce, insieme alla 626, 30 anni di legislazione grazie a un grande sforzo di concertazione fra le parti, ma che giace incompiuto poiché nessuno si occupa degli oltre 40 decreti attuativi relativi al testo unico. Al ministro evidentemente non bastano i 685 morti, i 685.072 invalidi solo nel 2010 fino ad oggi, senza contare i lavoratori in nero che non denunciano l’infortunio e quelli che muoiono dopo anni a causa di malattie professionali. Il progetto politico del governo è finalizzato a ridurre il ruolo dello Stato nella tutela del diritto alla salute delle persone che vivono del loro lavoro: in tutte le politiche sociali del lavoro la linea dell’attuale governo è quella della deresponsabilizzazione: negli appalti, è stata tolta la norma della responsabilità solidale in capo al proprietario sui contributi, sono state alleggerite le sanzioni e posticipato l’obbligo di presentare il documento di valutazione dei rischi (Vdr) indispensabile in ambito edilizio e chimico. E’ sparito l’obbligo della tenuta dei libri matricola e presenze.Cinicamente nel giorno in cui sono morti altri due lavoratori il ministero del Lavoro e la presidenza della Repubblica promuovono una campagna pubblicitaria sulla sicurezza sul lavoro.

Ma in concreto l’attacco di Tremonti alla 626 è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di provvedimenti contro i lavoratori:

 

Ecco come il governo riduce

 

i diritti dei lavoratori

 

(da il Fatto Quotidiano 27 agosto) 

 

Arbitrato.Il cosiddetto “collegato lavoro” prevede che al momento dell’assunzione i lavoratori si impegnino a ricorrere a un arbitro invece che al giudice in caso di controversie sul licenziamento. E questo comporta minori tutele, entrando in contrasto anche con la Costituzione, tanto che il Quirinale respinge la norma. Entro ottobre dovrebbe essere approvata di nuovo in una versione emendata e ammorbidita. Dimissioni.Nel giugno 2008, appena insediato, il governo cancella la legge che aveva introdotto una serie di adempimenti burocratici necessari per evitare la brutta abitudine delle “dimissioni in bianco”. Cioè le lettere di dimissioni pre compilate che il datore di lavoro si fa consegnare dal dipendente per usarle, di fatto, come strumento per licenziare anche in assenza di giusta causa. Ispettori.Nella prima versione della manovra finanziaria 2011-2012 si tagliano i rimborsi agli ispettori del lavoro che vanno in trasferta, che non potranno più usare la propria auto se non pagando di tasca propria. La norma viene ammorbidita quando il decreto della manovra viene convertito in legge. Precari.Un decreto legge del giugno 2008 introduce nuove deroghe alla regola – già poco efficace – che prevede il limite massimo di 36 mesi per le proroghe dei contratti a termine. Si può derogare al limite anche a livello aziendale, cioè ognuno è libero di fare ciò che vuole. Presenze.Sono stati cancellati libro paga e matricola e introdotto il libro unico del lavoro. Il nuovo libro unico aziendale, secondo i sindacati, comporta un indebolimento dell’attività ispettiva sia nel contrasto al lavoro nero, sia nella verifica della correttezza e regolarità dei rapporti di lavoro. Il libro può essere compilato entro la metà del mese successivo alla prestazione. Un vincolo che non impedisce la triste abitudine di far risultare assunti i lavoratori soltanto se subiscono incidenti o muoiono al lavoro. Sanzioni.Nell’agosto 2009 viene abrogata una norma del Testo unico sulla sicurezza. Chi assume in modo irregolare più del 20 per cento del personale presente sul posto di lavoro o non rispetta la disciplina sui tempi di lavoro, sui riposi oppure quella sulla prevenzione degli infortuni, non rischia più la sospensione dell’attività imprenditoriale. Staff leasing.La Finanziaria 2010 ha reintrodotto il contratto di Staff Leasing. Detto anche “somministrazione a tempo indeterminato” e il cui ambito applicativo è stato ampliato. Nello Staff Leasing il lavoratore rimane “a disposizione” del somministratore anche per i periodi in cui non svolge alcuna attività ricevendo in cambio una indennità di disponibilità. Licenziamenti orali.

Sempre nel collegato lavoro, viene introdotta una novità sui licenziamenti orali: spunta il limite di 60 giorni per impugnarli davanti al giudice. Il rischio è che così un’impresa licenzi il dipendente e, se questo protesta, trovi testimoni compiacenti pronti ad affermare che sono trascorsi almeno 61 giorni dal fatto. Così evita ogni conseguenza.

 

Claudio Canestrari

 

Ci sentiamo di condividere totalmente l'analisi fatta da Claudio e la facciamo nostra.
 

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